Doveva essere una mattina come tante altre. L’autobus affollato percorreva il suo itinerario nell’ora di punta: gli studenti chiacchieravano sui sedili posteriori, gli impiegati sfogliavano i loro telefoni, gli anziani discutevano del tempo. Tutto era normale e prevedibile.
Ma in un attimo la tranquilla corsa si trasformò in un incubo. L’autobus ha improvvisamente iniziato ad accelerare. All’inizio i passeggeri hanno pensato che l’autista fosse di fretta, ma quando l’autobus ha iniziato a sbandare pericolosamente tra le corsie, tutti hanno capito che qualcosa non andava.
L’autista era seduto immobile al volante, con le braccia penzoloni e la testa china sul petto. La donna seduta più vicina a lui gridò: “Sta perdendo conoscenza!”. Le persone nell’abitacolo furono prese dal panico. L’autobus stava correndo verso un incrocio trafficato e davanti si vedevano già delle auto.
In quel momento, un giovane seduto nella terza fila balzò in piedi. Spintonò i passeggeri confusi, saltò oltre la ringhiera e, letteralmente all’ultimo momento, afferrò il volante. L’autobus sbandò di lato, la gente urlò e alcune persone caddero a terra.
L’uomo ha raddrizzato il veicolo con tutte le sue forze, si è voltato e ha gridato: «Tenetevi forte!». Ha raggiunto il pedale del freno e ha premuto con tutta la sua forza. Le ruote hanno striduto, l’autobus ha sbandato, ma lui è riuscito a frenare fino in fondo. Il veicolo, dopo aver percorso ancora qualche metro, si fermò finalmente sul ciglio della strada, evitando per miracolo di urtare un palo e alcune auto parcheggiate.
Nell’abitacolo calò il silenzio. Qualcuno singhiozzava, qualcuno si stringeva il cuore, i bambini si stringevano agli insegnanti. La gente capiva: ancora pochi secondi e sarebbe potuta accadere una tragedia.
Il conducente fu adagiato sul sedile e fu chiamata l’ambulanza. I medici hanno poi confermato che l’uomo si era sentito male proprio mentre era al volante. Se non fosse stato per la prontezza di riflessi del passeggero, decine di persone avrebbero potuto perdere la vita.
Colui che ha fermato l’autobus è rimasto per molti semplicemente un “eroe in abiti civili”. Ma quel giorno tutti i passeggeri dell’autobus hanno capito che a volte il coraggio può davvero salvare delle vite.

