Un nuovo esplosivo documentario scopre sorprendenti rivelazioni sulla morte di Marilyn Monroe: quali segreti stanno finalmente venendo alla luce?

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Marilyn Monroe una volta disse: “Le storie vere raramente arrivano al pubblico; di solito sono quelle false a circolare”. Questa idea è ripresa in un nuovo documentario, che funge da adattamento visivo di un libro pubblicato trent’anni fa dall’autore Summers. Egli continua a sostenere che c’è stato un grande insabbiamento sulla morte di Monroe. Il documentario fa subito riferimento ai Kennedy.

Summers sostiene di aver parlato con 650 persone per il suo libro “Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe”, pubblicato originariamente nel 1985 dopo che il procuratore distrettuale della contea di Los Angeles aveva riaperto le indagini sulla sua morte nel 1982. Molte delle persone presentate in questo documentario hanno fatto parte delle sue ricerche per “Goddess”. Il film afferma che “tutte le registrazioni vocali sono le voci autentiche degli amici e dei colleghi di Marilyn Monroe”. Tuttavia, questo solleva dubbi su quanti di questi intervistati fossero veramente vicini alla Monroe.

Per coloro che sono incuriositi dalle teorie cospirative che circondano i Kennedy, la mafia e Jimmy Hoffa, questo documentario potrebbe essere piuttosto accattivante. Tuttavia, se lo spettatore cerca una visione autentica da parte di persone che erano veramente legate alla vita di Marilyn Monroe, un approccio diverso potrebbe fornire informazioni più preziose. L’autore si ripromette di analizzare, in ordine cronologico, le persone intervistate nel documentario e di confrontarle con i nomi presenti nelle rubriche telefoniche private della Monroe del 1962 per stabilire i reali collegamenti.

Nel complesso, la critica dell’autore al documentario è piuttosto severa, in quanto lo considera un rimaneggiamento delle informazioni contenute nel libro originale senza offrire nulla di nuovo. Con Summers spesso presente, il documentario sembra privilegiare la sua presenza rispetto a quella della Monroe, apparendo come un progetto di vanità volto a rafforzare il suo legame con l’eredità della donna, soprattutto con l’avvicinarsi del 60° anniversario della sua morte.

Un importante punto di contestazione è l’insistenza di Summers sulla narrazione dell’ambulanza, affermando che la Monroe fu trasportata in un’ambulanza e morì durante il tragitto verso l’ospedale, un resoconto che è in conflitto con la cronologia degli eventi. Questo articolo cerca di approfondire questa affermazione.

Il documentario si apre con una registrazione audio di Summers e dell’agente di Hollywood Al Rosen. Rosen accenna vagamente al suo legame con la Monroe durante i suoi primi anni di carriera, insinuando che lei era tra le starlette che “potevano essere scopate”. La sua inclusione sembra discutibile, in quanto suggerisce solo la vulnerabilità della Monroe come giovane attrice. In seguito, Rosen passa a parlare delle scappatelle sessuali dei fratelli Kennedy e insinua che il padre sia stato il loro modello. È interessante notare che Rosen non compare negli elenchi telefonici della Monroe.

Poi, il documentario presenta Gloria Romanoff, che sostiene di aver conosciuto la Monroe attraverso il marito all’inizio degli anni Quaranta e insiste sul fatto che la Monroe ebbe una storia d’amore con John F. Kennedy negli anni Cinquanta. Tuttavia, i suoi commenti mancano di sostanza e non forniscono alcuna prova concreta della loro amicizia. Come Rosen, né Gloria né il marito Michael compaiono negli elenchi telefonici della Monroe.

Sia Rosen che Romanoff suggeriscono che la Monroe avesse legami con Joseph Schenck, il presidente del consiglio di amministrazione della Twentieth Century-Fox, basandosi esclusivamente su dicerie e informazioni di seconda mano.

Dopo Rosen e Romanoff, il documentario include un’intervista a John Huston, che diresse la Monroe in “Giungla d’asfalto” (1950) e “Gli spostati” (1961). Huston parla dell’affetto che l’agente di Hollywood Johnny Hyde nutriva per la Monroe e offre commenti positivi su di lei. In particolare, il nome di Huston compare negli elenchi telefonici della Monroe.

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