Durante il giorno il cortile della vecchia casa era animato: i bambini giocavano a palla, gli adulti sedevano sulle panchine. Ma l’attenzione era sempre catturata dall’ottoenne Lucas. Non usciva in cortile con un cane, come molti altri, ma con un grosso gatto tigrato di nome Marcel.
Il gatto camminava al suo fianco al guinzaglio, come un cane addestrato. A volte il ragazzo gli sussurrava qualcosa all’orecchio e sembrava che il gatto capisse ogni parola.
All’inizio i vicini erano commossi: «Che bella amicizia!». Ma col tempo cominciarono a notare delle stranezze. Il gatto portava sempre Lucas nello stesso posto: al vecchio gazebo ai margini del cortile. Lì il ragazzo si sedeva su una panchina, il gatto gli saltava accanto e rimanevano seduti in silenzio per molto tempo.
I vicini cominciarono a bisbigliare: «Forse il ragazzo è troppo solo? Forse il gatto gli sostituisce gli amici?». Ma un giorno, quando il sole illuminava il cortile, una delle vicine decise di avvicinarsi.
Sentì Lucas dire sottovoce:
«Non preoccuparti, non lo dirò a nessuno. Lo terremo segreto».
Il gatto era seduto di fronte a lui e non lo perdeva d’occhio.
La vicina trasalì: il bambino aveva una voce troppo seria, da adulto.
Una volta, nella pergola trovarono una scatola di legno. Il coperchio era socchiuso e all’interno c’erano vecchie monete, fotografie ingiallite e una strana chiave. Nessuno capiva da dove venisse.
All’inizio pensarono che fosse solo vecchia spazzatura. Ma Lucas impallidì quando i vicini la aprirono. Si precipitò in avanti, strinse la scatola al petto e gridò:
«È un nostro segreto, mio e di Marcel!».
Più tardi il ragazzo confessò: il gatto aveva trovato la scatola rovistando sotto il pavimento del gazebo. Lucas voleva nascondere il ritrovamento perché «sentiva che era importante». Aveva persino immaginato che il gatto fosse il suo compagno, a cui poteva affidare il segreto.
I vicini, ovviamente, risero. Ma quando uno degli inquilini portò le monete in un negozio di antiquariato, si scoprì che alcune di esse erano davvero rare e valevano parecchio denaro.
La storia si diffuse in tutto il cortile. Ora nessuno considerava più Lucas «strano», al contrario, la sua amicizia con il gatto era considerata speciale. E la pergola fu soprannominata “il loro quartier generale”.
E ogni volta che il sole splendente illuminava il ragazzo e il gatto seduti vicini, i vicini sorridevano involontariamente. Perché sapevano che a volte i segreti più grandi si nascondono nei luoghi più comuni.

